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Un anno di mappatura dei rischi a Careggi

By In News On 6 Febbraio 2018


“Dobbiamo avere il coraggio di avere più  coraggio, l’etica deve essere il primo argine all’illegalità e alla corruzione “. Così don Luigi Ciotti ha chiuso il convegno all’Azienda Ospedaliera Sanitaria Careggi al termine del percorso di mappatura delle aree di rischio specifico in sanità, realizzato in collaborazione con Illuminiamo la salute, lunedì 29 gennaio 2018.
Progetto presentato, davanti ad una affollatissima platea di operatori sanitari e ospiti, all’Auditorium CTO di Firenze, in occasione delle Giornate per la Trasparenza, da Simona Orsi, Responsabile aziendale per la Prevenzione della corruzione, e dalla senatrice Nerina Dirindin che, con Illuminiamo la Salute e i propri esperti, ha costruito il processo di analisi, che ha portato i gruppi di lavoro ad esaminare e mappare i rischi di corruzione, a partire dalla formazione personale sponsorizzata alla gestione dei rifiuti, nella quale sono stati coinvolti medici, dirigenti, personale amministrativo e personale infermieristico.

Nerina Dirindin, professoressa di economia pubblica e politica sanitaria, ha ricordato all’apertura dei lavori la metodologia usata “all’insegna della partecipazione attiva, del vivere la formazione come momento di cambiamento e dell’efficacia del cambiamento individuato da chi vive e lavora in sanità. Nel rispetto di valori e principi, non solo delle competenze”. E ha annunciato i prossimi passi come “la volontà di approccio genuino culturale, e non solo fiscale, all’integrità”.
Oltre all’intervento di Don Luigi Ciotti, che ha ricordato come sia necessario “illuminare ciò che dà speranza e che bisogna avere “le antenne” per intercettare “la prima corruzione che avviene nelle coscienze”, è intervenuto il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha seguito per tutta la mattina la presentazione dei risultati dei gruppi di lavoro. Non esitando a definire l’esperienza del Careggi “una best practice nazionale, perché ha messo l’amministrazione pubblica stessa all’interno del processo di prevenzione”.

Secondo il presidente di Anac, infatti, sono tre i pilastri necessari “per sterilizzare” dalla corruzione la pubblica amministrazione. Al primo posto l’analisi del processo vissuto come momento organizzativo per definire le procedure di controllo e prevenzione che non devono, però, diventare un eccesso di regole.Al secondo, l’Autorità ha sottolineato come sia fondamentale il colloquio tra aziende sanitarie e i cittadini, in un’ottica di sempre maggiore trasparenza: “la riservatezza non deve riguardare la casa di vetro” ma bisogna favorire il controllo civico, proprio, da parte dei cittadini. Per favorire ciò e il processo di accountability, oggi, ha ricordato Cantone, “oltre che gli adempimenti dell’amministrazione trasparente, c’è il Freedom of Information Act e il diritto di accesso generalizzato”. Ma tutto ciò può funzionare, ha concluso, “solo se le idee hanno le gambe degli uomini e se vengono fatte proprie, a partire dal codice etico”.

Una mattinata intensa all’insegna della tutela della sanità pubblica e della sua integrità contro la corruzione e al servizio dei cittadini. Per dirla con le parole di Don Ciotti: “L’etica non è voltare lo sguardo, ma sentirsi responsabili”.

 

Rosy Battaglia

Leggi la nota dell’Ars Toscana sulla  giornata e sul progetto.

 


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