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Barattiamo tra noi?

By In News On 16 Gennaio 2018


La bustarella del Primario è in prima pagina sul Corriere della Sera. Due episodi davvero scandalosi descrivono un servizio sanitario ancora ostaggio di medici privi di scrupoli e di pudore. Chiedono denaro a due donne per ridurre il tempo di attesa e anticipare le prestazioni. “Barattiamo tra noi”, propone un medico alla signora. Lui rinuncia a un giorno di vacanza e lei gli allunga 2.000 euro. Il quadro è sconfortante e una volta tanto la geografia non c’entra: in entrambi casi le storie si verificano al Nord, “culla” della buona sanità.

Una lettura che fa riflettere. Sulle conseguenze che potrà avere – col risalto dato ai due eventi – sulla percezione del Servizio sanitario nazionale da parte dei cittadini: non pochi si diranno che “tanto vale andare direttamente dal privato”. E sulle cause: il problema di cui tanto si discute (ne sono pieni i programmi elettorali) sono le liste di attesa: quante di queste mammografie sono state realmente prescritte in modo appropriato? Quanti controlli sono davvero opportuni? Quanto incide la “troppa medicina” lamentata da Marco Bobbio nel suo libro pubblicato da Einaudi sull’aumento della domanda di prestazioni sanitarie, talvolta non essenziali?

“Ogni problema complesso ha una soluzione semplice, il più delle volte sbagliata”, commenta Stefano Cagliano, medico e saggista, sottolineando la necessità di un approccio a questo insieme di problemi che sia capace di uno sguardo più ampio, complessivo, sulle questioni che minacciano la salute della sanità italiana.


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