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21 marzo 2015 - workshop

21 marzo 2015 – La prevenzione della corruzione in sanità

All’interno della XX edizione della giornata della memoria e dell’impegno di Bologna a cui hanno partecipato 200 mila persone, nel pomeriggio di sabato 21 marzo si è tenuto il workshop “La prevenzione della corruzione in sanità” a cui hanno partecipato molti giovani e molte associazioni studentesche. L’obiettivo era di fare il punto delle attività di prevenzione della corruzione nelle aziende sanitarie a due anni di distanza dalla approvazione della legge 190 del 2012.
Il workshop è stato organizzato dal progetto Illuminiamo la salute, una iniziativa promossa da Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte e Gruppo Abele per la promozione della integrità nel sistema sanitario e sociale.

La senatrice Nerina Dirindin, presidente di CORIPE Piemonte, ha aperto i lavori ribadendo che la corruzione in sanità riguarda anche la negazione dei diritti dei cittadini. Si parla infatti molto di legalità per la tutela della salute pensando agli illeciti, ma il primo atto illecito è negare il diritto alla loro salute. E se il diritto viene negato per pagare tangenti o fare attività non prioritarie rispetto ai bisogni è ancora più grave. E’ importante sostenere un cambiamento culturale attraverso la promozione della cultura della legalità: guardando alle 200 mila persone in piazza a Bologna ci fa essere ottimisti per il futuro.
Eva Rigonat della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) ha parlato della situazione nel mondo della veterinaria e del ruolo degli Ordini Professionali. Questi hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini attraverso il monitoraggio dell’operato dei professionisti. Partendo dagli allevamenti le agromafie sono interessate al contatto con i veterinari. E già nel 2011 Nicola Gratteri sottolineava come i veterinari fossero fra le professioni più aggredite dalle mafie. La FNOVI si sta impegnando in questa battaglia per l’integrità della professione, andando, come ha detto Luigi Ciotti, verso l’etica come professione.
Fausto Nicolini della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) ha portato il punto di vista dei direttori generali delle aziende sanitarie. Dove i professionisti a volte in modo anche inconsapevole non fanno gli interessi dei cittadini, ma quelli di altre figure del sistema. Nicolini ha citato Peter Gotzsche che ha detto come anche in altri paesi come la Danimarca migliaia di medici siano iscritti nei libri paga dell’industria, attraverso sottili forme di corruzione. Il pericolo secondo lui è la normalizzazione della devianza, il rendere normale, quello che non lo è.
Chiara Riforgiato del Segretariato Italiano Studenti Medicina (SISM) ha rilevato che esistono due ambiti all’interno dei quali gli studenti possono osservare meccanismi di corruzione. Il primo è in quello assistenziale, dove lo studente spesso è spettatore inconsapevole. Il secondo è quello universitario: e qui si può parlare di etica dell’insegnamento, ma anche dell’apprendimento. Come studenti si devono costruire processi di formazione relativi alla cultura della legalità, portando avanti un cambiamento del comportamento individuale e collettivo.
Nicola Leoni di Avviso Pubblico ha portato l’esperienza dei sindaci sottolineando la necessità di risanare il rapporto tra politica e sanità. Leoni ha presentato le iniziative di Avviso Pubblico porta avanti, fra cui la Carta di Avviso Pubblico.
Fabrizio Pregliasco, Presidente Anpas ha sottolineato come anche nel segmento del trasporto sociale ci sono problemi di corruzione gravi ed è alto è il rischio di infiltrazione criminale. A volte anche le associazioni di volontariato sono in difficoltà e il loro impegno è quello di essere dei segnalatori nei punti di rischio esistenti. Anche nell’ambito del volontariato assume sempre più importanza la trasparenza delle attività.
Ha chiuso i lavori l’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi ribadendo l’importanza dell’iniziativa e l’impegno della Regione in questo ambito.

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